Armando Spadini

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Biografia breve di Armando Spadini

Armando Spadini (Poggio a Caiano 1883 - Roma 1925) è stato un pittore italiano del XX secolo. Figli di artigiani, frequenta la scuola professionale e pratica per qualche tempo la ceramica. Alla svolta del secolo è iscritto alla Scuola libera del nudo all'Accademia di Firenze; frequenta assiduamente i musei e lo studio di De Carolis col quale collaborerà anche per breve tempo e stringe amicizia con Soffici e Costetti. Ottiene il secondo premio al Concorso Alinari e collabora con xilografie e disegni al Leonardo" di Papini e all'«"Hermes di Borgese. Compiuto il servizio militare nel 1903-05, ritorna a Firenzee concorre al Pensionato artistico nazionale una prima volta, senza esito nel 1907, poi nel 1909, risultandone vincitore. Frattanto, nel 1908, sposa Pasqualína Cervone, conosciuta alla scuola di Fattori, e con lei si trasferisce a Roma nel 1910. I primi anni romani sono segnati da difficoltà anche di carattere economico. Dopo una prima mostra al Pensionato artistico (1912) partecipa alle mostre della Secessione nel 1913-15, ottenendo i primi successi. Richiamato alle armi, nel 1917 è riformato a causa del manifestarsi dei primi sintomi della nefrite cronica che causerà la sua prematura scomparsa. Si trasferisce con la moglie e i figli in una villetta ai Parioli - allora ai margini della campagna romana- che diventerà meta di asidue frequentazioni dei suoi amici letterati e artisti, Cecchi, Baldini, Cardarelli, Papini, Soffici, Ungaretti, Oppo, de Chirico, Bartoli. Espone nel 1918 in una mostra a Zurigo, quindi si presenta con un'ampia personale alla Casina del Pincio. L'amicizia con Cecchi e Baldini, la frequentazione dei milieu culturale della terza saletta del Caffe Aragno contribuiscono ad avvicinarlo, nel 1919, alla Ronda, e anche il gruppo di Valori Plastici si interessa al suo lavoro, pur tra polemiche e difficoltà. Nel 1920, grazie all'interessamento di Ojetti, che gli dedica quell'anno una breve monografia, vince una cattedra a Firenze, ma rinuncia per non allontanarsi da Roma. Il crescente interesse intorno alla sua pittura lo solleva dalle difficoltà economiche, mentre le condizioni di salute incominciano a peggiorare. Nel 1920 è nominato accademico di S. Luca e dall'anno successivo fa parte del comitato per le Biennali romane. Nel 1922, presentato da Savinio, espone alla Fiorentina primaverile accanto al gruppo di Valori Plastici. Nel 1923 partecipa all'esposizione di arte italiana a Buenos Aires. Nel 1924 ha una sala personale alla XIV Biennale di Venezia, che lo consacra fra gli artisti ormai atfermati, edè presente alla Carnegie Exhibition di Pittsburgh; collabora alla rivista di Soffici "Galleria"; Oppo, Baldini, Cecchi e Soffici gli dedicano una monografia. Anche dopo la morte, l'opera di Spadini rimane il termine di paragone imprescindibile per le giovani generazioni romane, fino alla grande mostra, organizzata da P.M. Bardi nel 1930, alla Galle- ria di Roma appena inaugurata. Sino al 1910 circa, l'opera di Spadini passa attraverso influenze dei macchiaioli e dei preraffaelliti. Negli anni delle Secessioni ha una svolta in senso impressionista, che l'artista più tardi rinnegherà in parte, ma che conferisce al suo lavoro quella caratteristica componente cromatica e luminosa.

FONTE: ROMA ANNI VENTI

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